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calzini spaiati

CALZINI SPAIATI

Eleonora e la staffetta dei calzini spaiati: correre è un ottimo modo per stringere amicizia.

Oggi incontriamo Eleonora, educatrice del progetto Tukiki da cinque anni e ora parte attiva del progetto Whanau.

“Lavorando in Tukiki, ho visto nascere Whanau, pezzo per pezzo” racconta Eleonora. “Ho deciso subito di contribuire, perché mi sono subito affezionata al progetto”.

Di che cosa ti occupi in Whanau?

Quest’estate ho lavorato al summer camp e ora sono responsabile del doposcuola sportivo. Mi piace molto l’idea di continuare a sostenere il progetto di Giuditta, Alessandra e Elena.

Hai deciso di correre per Whanau in occasione della Milano Marathon il prossimo 7 aprile?

Sì, esatto. La mia staffetta è composta da Matteo e Matilde, due psicologi tirocinanti di Whanau e da due mie amiche sin dai tempi delle medie, Alba e Aurora, che ho deciso di coinvolgere perché corrono per passione. Siamo la staffetta dei “calzini spaiati”.

Come mai questo nome così curioso?

Perché i due tirocinanti non conoscevano le mie amiche. Ma questa è l’occasione per intessere nuove relazioni. E correre per lo stesso progetto è un ottimo motivo per stringere amicizia.

Perché scegli ogni giorno di continuare a lavorare per Whanau?

Credo fortemente nel progetto e in quello che può diventare. Ho visto in questi ultimi due anni l’attenzione e la cura impiegate per ciascuna persona accolta. Questo è un luogo dove mi piace lavorare. Continuo a scegliere Whanau perché mi sono accorta di quanto sia bello il lavoro quotidiano svolto insieme ad altre persone che credono in questo progetto. Mi sento anche accolta e sostenuta nelle mie difficoltà che non sono ignorate o peggio evidenziate.

In che senso?

Se c’è qualcosa che non mi sento di fare perché credo di non essere ancora pronta o di non aver accumulato abbastanza esperienza, posso condividerlo e le responsabili del progetto, Federica e Camilla, accolgono i miei dubbi o le mie perplessità e se ne fanno carico. Siamo una squadra, quindi possiamo supportarci a vicenda e sostenere il lavoro di ciascuno.

Che cosa ami di più in Whanau?

La contagiosità dell’entusiasmo. Giuditta ci ha proprio coinvolte con la grinta e la visionarietà. Adesso anche noi crediamo che Whanau possa diventare un luogo di riferimento sul territorio per il benessere e lo sport, aperto a tutti e tutte, senza discriminazioni.